lunedì 10 marzo 2014

Che cos'è Internet?

CHE COS’È INTERNET?


La rete delle reti

Variamente definita, Internet è sostanzialmente la "rete delle reti", cioè un insieme di reti di computer sparse in tutto il mondo e collegate tra loro, a cui possono accedere migliaia di utenti per scambiare tra loro informazioni binarie di vario tipo a definizione. 


Tecnicamente la definizione più corretta di Internet è forse quella di una federazione o un insieme di reti in grado di comunicare utilizzando il set di protocolli TCP/IP" (MARTIGNAGO E.- PASTERIS V.-ROMAGNOLO S., Sesto Potere, Apogeo, Milano, 1997). 

Al di là del tentativo di definirla, per descrivere Internet sono state usate varie analogie; la più frequente è quella delle reti telefoniche locali o nazionali che nel loro insieme formano una immensa rete internazionale, della quale molti possiedono una parte, senza che nessuno possa possederla tutta; infatti si dice che Internet non è di nessuno, anche se - perché il tutto funzioni - tutti devono tenere in efficienza la parte di loro proprietà. 

Non mancano naturalmente analogie più fantasiose, tra cui quella della scuola di McLuhan che vede Internet come "prolungamento" all’esterno del nostro cervello (così come la televisione era il prolungamento all’esterno della nostra vista) o quella addirittura fantascientifica secondo cui Internet sarebbe un "cervello collettivo".

La storia di Internet


Negli anni ’60, di fronte al successo scientifico rappresentato dal primo Sputnik sovietico (messo in orbita il 4 ottobre 1957) gli Usa da una parte lanciarono un programma spaziale che doveva portare l’uomo sulla luna, mentre dall’altra, a livello militare, predisposero un piano di difesa da un eventuale attacco atomico da parte dell’Urss, nell’ambito della cosiddetta Guerra Fredda. 


Fu così che il Pentagono creò A.R.P.A. (Advanced Research Projects Agency), un’agenzia per progetti scientifici a livello avanzato a scopi militari. Uno di questi progetti, presentato da Paul Baran nel 1962, mirava a creare un sistema di comunicazioni in grado di sopravvivere ad un attacco nucleare ed era basato sul sistema della trasmissione mediante commutazione di pacchetto (packet switching). 

Per raggiungere questo obiettivo era necessario che il sistema di comunicazione non avesse un punto centrale di controllo (no central authority), colpire il quale avrebbe significato mettere fuori uso l’intero sistema, ma avesse una struttura che garantisse le comunicazioni anche se parte dei collegamenti fossero stati distrutti. Bisognava che una comunicazione potesse seguire percorsi diversi in alternativa a quelli eventualmente distrutti. 

Nel 1969 Vinton Cerf creò Arpanet, collegando al nodo dell’Università di Los Angeles le tre Università americani di Santa Barbara (California), di Stanford e dell’Università dello Utah. Questo significò il passaggio dalle cosiddette LAN (Local Area Network, rete locale) ad una WAN (Wide Area Network, o rete su un’area vasta) fino all’attuale dimensione mondiale. 

Uscita dal controllo militare, Arpanet, infatti, ebbe come coordinatore la National Science Foundation, prendendo il nome di NSFN alla quale cominciarono a collegarsi reti regionali e locali, e successivamente internazionali.

Riteniamo inutile dare qui dei dati sull’attuale diffusione di Internet nel mondo, o in Italia, anche perché sono in rapida crescita e quindi comunque inattendibili. Forse ci preoccupa più quanto abbiamo letto recentemente relativamente ad una situazione della rete vicina alla saturazione, tanto che qualcuno parla di una tariffazione di Internet per limitarne l’uso o addirittura di una Internet 2 a pagamento, nonché quanto proposto a titolo di bit tax.

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